giovedì 2 aprile 2020

Carlo Magno e il Sacro Romano Impero

Oggi è il compleanno di Carlo Magno, il sovrano franco considerato dagli storici il fondatore e il padre dell'Europa.
Carlo Magno fu anche il primo sovrano di quel Sacro Romano Impero che, con alterne vicende e periodici grossi "buchi temporali" (legati per lo più alle periodiche lunghe "vacanze" del trono e alle successioni dinastiche), sopravvisse addirittura fino al 1815, cioè fino a quando il Congresso di Vienna lo trasformò nella Confederazione degli Stati tedeschi. In realtà Carlo Magno, quando se lo vide proporre dal papa, manifestò scetticismo sulla opportunità di fondare un impero. Lui era già il re dei Franchi e dei Longobardi, avrebbe potuto fare a meno del titolo di imperatore che serviva più che altro al prestigio e alle aspirazioni politiche del papa che, tra le altre cose, intendeva così sganciarsi definitivamente dalla sudditanza e dalla tutela, ormai solo di facciata, esercitata dall'imperatore che era a Costantinopoli. L'Impero romano non aveva mai smesso di esistere, era quello che le fonti successive avrebbero chiamato, per distinguerlo dall'impero romano che tutti identifichiamo con la città di Roma, impero bizantino o Impero romano d'Oriente. In realtà l'Impero era sempre rimasto uno solo, l'unico impero il cui Basileús ton romaíon (Imperatore dei romani) era il legittimo successore del primo imperatore, Ottaviano Augusto. Le invasioni barbariche che fecero precipitare la situazione di un impero d'Occidente già traballante, presero avvio nel 376, cioè quando i Visigoti attraversarono in massa il Danubio ed entrarono entro i confini dell'Impero per sfuggire alle orde unne che avevano fatto ingresso nell'Europa dell'est, cui seguirono la sconfitta di Adrianopoli del 378 (in cui lo stesso imperatore Valente rimase ucciso), il sacco di Roma da parte di Alarico nel 410, il sacco di Roma dei Vandali di Genserico nel 455, fino alla deposizione di Romolo Augusto da parte dello sciro Odoacre nel 476, il quale inviò le insegne imperiali a Costantinopoli e rivendicò per sé il solo titolo di re d'Italia (e non di imperatore delle terre d'Occidente).
Questi fatti provocarono sì la caduta dei territori dell'area occidentale dell'Impero, ma non la fine dell'Impero stesso, che continuava ad essere Impero romano di lingua greca, abitato da genti greche (le quali però, dicevano di se stesse di essere romane, non bizantine o greche). I regni romano-barbarici, pertanto, non erano "autorizzati" né a considerarsi imperi né a fondarli o rifondarli. L'impero romano non aveva ceduto loro le aree occidentali, essi le avevano occupate. Quando il papa propose a Carlo Magno l'incoronazione come imperatore, nonostante fossero ormai trascorsi più di tre secoli dalla deposizione di Romolo Augusto, ecco manifestarsi l'iniziale perplessità del sovrano franco, il quale sapeva benissimo che fondare un nuovo impero ad occidente, o rifondarlo, significava entrare in contrasto con l'Impero romano mai tramontato, la cui capitale era Costantinopoli. Lo stesso papa ed anche alcuni esponenti della corte franca, per convincerlo, giustificarono l'ardimentoso atto con il fatto che il trono dell'impero era da considerarsi vacante, in quanto l'imperatrice Irene allora in carica aveva usurpato la corona al legittimo imperatore Costantino VI, suo figlio che aveva crudelmente fatto accecare ed incarcerare (e che poco dopo morì). Pare che gli stessi documenti prodotti dalla corte franca, successivamente all'incoronazione di Carlo Magno, mostrino sempre una certa prudenza nel rapportarsi in maniera ufficiale con l'Impero romano di Costantinopoli, consapevoli della "questione" che la fondazione di un nuovo Impero (il Sacro Romano Impero) ad occidente aveva aperto con esso.

In questi giorni, in cui abbiamo giustamente sentito spesso fare appelli ad una maggiore unità di azione dei paesi europei (sia in generale, sia nello specifico in relazione all’emergenza sanitaria che stiamo affrontando), queste brevi righe introducono la figura storica di un personaggio del lontano passato medievale, uno dei precursori autorevoli del concetto e dell’idea stessa di Europa (che nacque proprio nel Medioevo, sia attraverso la progressiva fusione tra le popolazioni romane del defunto impero e quelle germaniche che, nel breve giro di alcune generazioni, ne assorbirono la civiltà, sia dalla disgregazione dell'unità mediterranea e del vecchio mondo greco-romano provocato dalla irruzione dell'Islam).


Bibliografia:

H. Pirenne, Maometto e Carlo Magno, 1937.

H. Pirenne, Storia d'Europa dalle invasioni al XVI secolo, 1991.

A. Barbero, Carlo Magno. Un padre dell'Europa, 2000.

L. Febvre, L'Europa. Storia di una civiltà, 2014.

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